Risonanze Primordiali: Tessere l'Armonia nel Telaio del Oggi
Navigando tra l'educazione radicata, il servizio umile del business, e il dialogo silenzioso dell'arte verso una società imbevuta di pace
Con il cuore pieno di gratitudine, mi trovo a contemplare il futuro, un orizzonte vasto e inesplorato. Non è un territorio che si estende di fronte a noi, ma un'essenza che alberga dentro di noi. È nel nostro agire quotidiano, nelle scelte consapevoli, nella compassionevole interconnessione con gli altri e con la natura, che navighiamo verso quel futuro desiderato di pace e armonia.
La compassione è la nostra bussola in questo viaggio. È una luce morbida che irradia dal cuore, sfiorando l'essenza di chi ci sta intorno con una dolce carezza di comprensione e amore. In un mondo che spesso sembra indurito dall'indifferenza e dal giudizio, essa emerge come una dolce pioggia estiva, capace di ammorbidire il suolo arido dell'isolamento e della paura.
Quando guardiamo attraverso i suoi occhi, vediamo non solo la sofferenza altrui, ma anche la loro intrinseca umanità, la loro lotta, la loro speranza e il loro desiderio di amore e accettazione. È un processo di maturazione emotiva che trasforma la compassione in gioia. Una gioia che nasce dalla consapevolezza che, nonostante le apparenti differenze, siamo tutti interconnessi in questo tessuto intricato dell'esistenza.
Ci invita a mettere da parte le maschere dell'ego, a esplorare le profondità della nostra vulnerabilità con coraggio e ad accogliere gli altri con un cuore aperto. È la chiave per trasformare la paura in amore, il giudizio in accettazione, l'ignoranza in comprensione. Con ogni gesto illuminato da questa lente, seminiamo i semi della pace nel giardino del nostro mondo comune, creando un'eco di benevolenza che risuona attraverso l'infinito spazio del cuore umano.
Attraverso la sua pratica, possiamo coltivare una gioia duratura che non è legata alle circostanze esterne, ma sgorga dalla profondità del nostro essere. È una gioia che non è solo personale, ma collettiva, una gioia che si moltiplica quando condivisa, creando un circolo virtuoso di amore e gratitudine che ci guida verso un futuro più pacifico e armonioso.
In un mondo in cui l'eco della discordia risuona attraverso le valli digitali dei social network, immagino una rivoluzione di consapevolezza. Visualizzo spazi digitali contemplativi che invitano alla riflessione, all'ascolto, al non giudizio. Luoghi virtuali che ci permettono di fermarci, respirare e connetterci su temi che desideriamo contemplare profondamente.
La mia mente si avventura verso una piattaforma nota per la sua capacità di catturare l'attimo, di fermare il tempo in una fotografia. Ma, potrebbe questo spazio digitale essere una porta verso la contemplazione? Immagino un uso di questa piattaforma che va oltre la semplice esposizione o il consumo rapido di immagini. Immagino un luogo virtuale dove ogni post è un invito alla riflessione, dove ogni immagine racconta una storia profonda, evoca emozioni sincere e promuove un dialogo autentico.
Immagino un feed che non è una gara di popolarità, ma un viaggio di scoperta e condivisione. Un luogo dove gli utenti non cercano approvazione, ma connessione. Dove le immagini non sono solo belle, ma significative, cariche di messaggi che spingono alla riflessione, che sfidano lo status quo, che celebrano la diversità e la bellezza della vita in tutte le sue sfumature.
In questa visione, hit e follower non sono più numeri accanto a un profilo, ma le tracce lasciate da visitatori in luoghi di contemplazione naturale, come un giardino rigoglioso o una pianta maestosa che con la sua presenza silenziosa invita alla riflessione. Ogni "follower" è un visitatore che si avvicina per sperimentare la tranquillità, la bellezza e la saggezza intrinseche in questi spazi di contemplazione, mentre ogni "hit" è un momento di connessione autentica, un invito a fermarsi e riflettere.
E così, in questo scenario, la piattaforma diventa un giardino di contemplazione digitale. Un luogo dove la riflessione è tanto celebrata quanto l'immagine stessa. Dove la qualità prevale sulla quantità, e dove la profondità del dialogo rimpiazza la superficialità dell'interazione.
Immagino un luogo virtuale che ci permette di fermarci, di respirare profondamente, e di immergerci nella bellezza, nella complessità e nella meraviglia della vita umana. Un luogo che ci invita a vedere oltre l'immagine, ad ascoltare le storie non dette, a sentire l'umanità dietro lo schermo.
E’ così che possiamo cercare la Saggezza Divina.
Il dialogo tra Arjuna e Lord Krishna sul campo di battaglia di Kurukshetra, come narrato nel Bhagavad Gita, risuona profondamente con la mia ricerca di una comprensione più profonda. Arjuna, sopraffatto dalla confusione e dalla disperazione di fronte al conflitto imminente con i suoi cari, cerca saggezza divina. Krishna, servendo come suo auriga, gli rivela la natura dell'azione retta, dell'amore divino e del dovere. Questa antica conversazione mistica mi fa riflettere sulle nostre azioni, sul nostro dovere verso la comunità, e sull'importanza di agire con amore e consapevolezza.
L'educazione emerge come il faro che illumina il nostro percorso in questo mare spesso tempestoso della vita. È attraverso l'educazione che potenzializziamo la nostra parte indigena, quella connessione primordiale con la terra che ci nutre, l'acqua che ci scorre dentro, il fuoco della creatività che arde nel nostro spirito. Questa riconnessione non è un lusso, ma una necessità, la chiave per un'armonia duratura, per una pace che si radica profondamente nel tessuto della società, unendo le individualità in una comunità coesa.
Riflettendo sul passato, le lezioni apprese dalle conseguenze amare dell'atteggiamento violento e colonico emergono come moniti silenziosi. È attraverso la comprensione e l'accettazione del nostro passato, che possiamo seminare i semi di un futuro più pacifico. Un futuro in cui la benevolenza, la gestione consapevole del conflitto, e l'ascolto attento diventano i pilastri della nostra interazione sociale, sostituendo l'ignoranza e l'indifferenza con la saggezza e la comprensione.
In questo paesaggio in evoluzione, il business si ri-immagina. Non più una forza dominante, ma un servitore umile della società. Un ente che opera con empatia e consapevolezza, contribuendo al benessere collettivo, guidato dalla sincerità del dare piuttosto che dal desiderio di avere. Il ruolo del business si trasforma in un agente di cambiamento positivo, in sintonia con le necessità della comunità e del pianeta.
Così l'arte, con la sua capacità di toccare l'anima, emerge come un ponte verso la nostra essenza indigena. Un dialogo silenzioso ma potente che ci porta a riflettere, a sentire, a essere. L'arte ci invita a esplorare le profondità del nostro essere, a riconnetterci con le radici della nostra umanità, a celebrare la diversità e la bellezza della vita.
Concludo con una visione, una speranza di pace quotidiana. Immagino un futuro in cui ognuno possa trovare momenti di tranquillità, di contentezza, di connessione autentica con sé stessi, con gli altri, e con il mondo naturale. Un futuro in cui la pace non sia un'aspirazione lontana, ma una realtà vissuta. Un respiro condiviso, un sorriso scambiato, un passo compassionevole verso l'armonia globale, verso una società in cui la consapevolezza e l'amore guidano le nostre azioni, creando un mondo più gentile e compassionevole per tutti.
Caro Francesco, grazie per avermi invitato a partecipare alla tua conversazione qui a Substack. Sono stato magneticamente chiamato dal titolo del tuo scritto: Risonanze primordiali: tessere l'armonia nel telaio di oggi... Come probabilmente sai, uso la tessitura come espressione artistica per intrecciare la mente, la coscienza con il cuore e il sentimento... Con il mio Pellegrinaggio d'Amore, porto un'opera d'arte tessuta, fatto dalle mie mani e dal mio cuore passo dopo passo da Amsterdam a Roma (amoR) per aiutare a tessere la pace nel tessuto del passato, del presente e del futuro. Con questo, offro a tutti uno specchio d'arte (un Diamante interiore chiamato "Più Venerazione") per ricordarci della luce interiore che tutti abbiamo... la nostra innocenza originaria ... La converszione è Grande, l'intenzione lo sento importante. Il pellegrinaggio è la mia dedizione alla luce e la mia fiducia nel potere della bellezza e la magia. Che nel seguire la mia intuizione unica possa portare il dono di risveglio a tutti i nostri cuori unici. Che ogni cuore possa conoscere, vivere e celebrare la sua saggezza unica in onore del grande armonia unito ... C'è tanto a dire e condividere ma per ora, sè volete sapperne di più, mi potete contattare per uno scambio in conversazione o collocquio o trovare sui socials ... In onore all' ispirazione, espiro ... Sogni d' Oro! *Ruchama